Detrazioni sul risparmio energetico: ammissibilità e procedure


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Agevolazioni sul recupero
Agevolazioni sul recupero Risparmio energetico - energie alternative
Risparmio energetico - energie alternative
La detrazione è concessa solo per opere particolari. Ecco i quattro interventi previsti:

1) riqualificazione energetica complessiva, che raggiunga indici di prestazione piuttosto elevati, attraverso interventi di tipo “attivo” (sull’ impianto-calore) e “passivo” (sulle strutture). Di fatto prevede la cappottatura dell’involucro esterno dell’edificio con materiali isolanti, i doppi vetri, l’installazione di caldaie a condensazione di nuova generazione e la contabilizzazione dell’impianto centralizzato. Resta possibile far ricorso, congiuntamente, a fonti energetiche alternative (pannelli solari, geo-termico) o a tecniche innovative (riscaldamento a pavimento).
2) interventi di coibentazione sulle sole strutture. In sostanza solo cappotto termico e infissi a doppi vetri. Va ricordato che il decreto non fissa i requisiti tecnici di trasmittanza dei tetti e dei pavimenti, ma solo quelli delle strutture verticali e degli infissi. La relativa tabella, allegata alla Finanziaria 2007, è errata, per un banale errore di inversione di valori. La circolare n. 36/2007 delle Entrate ha optato per non ammettere la detrazione prima della rettifica.
3) Installazione di pannelli solari “per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università”. Attenzione: quelli fotovoltaici hanno diverso tipo di agevolazioni. Requisiti: garanzia di 5 anni dei pannelli e di 2 anni delle componenti e certificazione di qualità conforme alle norme UNI 12975..
4) Sostituzione di caldaie di vecchio tipo con quelle a condensazione con certi rendimenti energetici (l’opera più probabile nei condomini, ma anche in villette uni o bifamiliari). Nei condomini per le parti comuni ciascuno dei proprietari può raggiungere il tetto di spesa, quindi non c’è il rischio di spender troppo anche se si interviene, in modo organico, su tutto l’impianto.
La semplice sostituzione della caldaia non basta. Innanzitutto perché le norme (prima tra tutte il Decreto dell’Economia e Finanze 19 febbraio 2007, ma non solo), richiedono altri requisiti. Poi perché per conseguire un reale risparmio rispetto al passato, occorre che tutto l’impianto sia correttamente calibrato, tenendo conto delle sue caratteristiche attuali nonché di quelle dell’edificio che lo contiene, per progettare il futuro.
Il decreto ministeriale pone diversi requisiti aggiuntivi. E cioè:
1) devono essere installati generatori a condensazione con una certa “potenza termica utile nominale”. Attenzione: non tutte le caldaie a condensazione “toccano” tale obiettivo;
2) devono essere installate valvole termostatiche su tutti i caloriferi, con unica eccezione per gli impianti a pavimento. Nel caso di impianti costruiti abbastanza recentemente, è facile che le valvole termostatiche esistano già. Se però l’impianto è di vecchio tipo, l’installazione su tutti i caloriferi può comportare una spesa non indifferente.
3) L’impianto deve avere certe caratteristiche: bruciatore di tipo modulante, regolazione climatica sul bruciatore, pompa di tipo elettrico a giri variabili. Tutti questi dispositivi, che mirano a far sì che il bruciatore non funzioni al massimo regime, ma quanto basta, non sono un grosso problema, se non altro perché sono normalmente da prevedere, in caso di installazione di una caldaia a condensazione:
4) È esclusa la trasformazione, dell'impianto da centralizzato ad individuale o autonomo.

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